Collisione sfiorata tra Tornado e DC9

COLLISIONE SFIORATA TRA TORNADO E DC9

Nell’aprile 1985 fui contattato ed intervistato – dal Resto del Carlino – riguardo ad un mancato incidente tra un Tornado ed un DC9, nell’ATZ ( airport traffic zone ) di Ancona.

Nel proseguo si azzuffarono l’ANPAC e l’AM, però era chiaro lo sconfinamento e comunque il mancato avviso e contatto con la TWR.


Aperta un’inchiesta dal ministero dei Trasporti sulla collisione sfiorata tra Tornado e DC 9

Una tragedia sfiorata, ordina­ria amministrazione oppure tutte e due le cose insieme? La mancata collisione tra il Dc 9 dell’Ati e il Tornado dell’ae­ronautica militare (giovedì scorso nel cielo di Falconara) si trasforma ora in tre inchie­ste.

A quelle dell’autorità civile e militare se nè infatti aggiunta un’altra, ordinata dal ministro dei Trasporti Signorile.

E in attesa delle conclusioni affidate agli esperti, ci sono i pareri (piuttosto discordi) dell’autorità militare e del co­mandante del DC 9 che giovedì scorso alle 21 volava sulla linea Roma – Ancona – Bergamo; il comandante Claudio Signini racconta che il Tornado gli è passato a cir­ca cinquanta metri di distan­za: e fa notare che come mar­gine di sicurezza quei pochi metri erano scarsi davvero. L’aeronautica militare ri­sponde invece che il suo veli­volo ha avvistato il DC 9 «ad una quota e ad una distanza ampiamente nei limiti di sicu­rezza».

Ma al di là di quel che dicono i protagonisti resta una do­manda precisa: come mai nessuno ha informato l’aero­porto di Ancona che un Tor­nado stava sfrecciando da quelle parti?

«In effetti — dice il coman­dante Gianni Guiducci, un pi­lota civile con una lunga espe­rienza di volo — il Tornado avrebbe dovuto avvisare l’aeroporto di Ancona. In quel momento, infatti, il DC 9 stava effettuando un atterraggio pianificato a rotte e quote pre­fissate, in uno spazio determinato. E per entrarci, in quel corridoio, qualsiasi altro veli­volo avrebbe dovuto informa­re la torre di controllo».

« Si è trattato insomma di uno sconfinamento», afferma il comandante Guiducci.

E dello stesso parere sembra essere anche l’ ANPAC  , l’as­sociazione dei piloti civili; in una nota sulla vicenda, so­stiene infatti di aver sollecita­to «anche recentemente un maggior collegamento tra il controllo del traffico aereo militare e quello civile».

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