VOLI REGIONALI

Oggi è apparso un articolo che ritengo molto interessante: “Voli regionali tra scali minori”.

Sarà sicuramente un’occasione per esistenti – e future nuove – piccole compagnie, con occasione di lavoro per diversi piloti.

Quanta emozione per me questa opportunità per i colleghi e quanti ricordi dei primi anni ’80.

La prima compagnia che aprì questi tipi di voli, che allora venivano chiamati “di terzo livello”, fu la Vip-Air.

Si trattava di collegare l’aeroporto di Perugia con Linate. Partenza alla mattina presto da Perugia e ritorno la sera. Facevamo sosta notturna nella cittadina umbra, con cena a base di tagliatelle al tartufo.

Nella mia posizione di capo pilota, mi fu chiesto di collaborare con  Italairport  , di cui vi scrissi il 21/06/2021.

Mi fu chiesto di collaborare indicando eventuali migliorie da aggiungere al “Sant’Egidio”,  ora rinominato “San Francesco d’Assisi”. L’aeroporto allora era utilizzato quasi solo dal locale aeroclub.

Io proposi due cose:

1  Aggiungere alla procedura strumentale prevista da Italairport – basata sull’utilizzo del VOR-DME collocato in aeroporto e che prevedeva una goccia (Teardrop) -, un Arco DME, partente dalla rotta di avvicinamento iniziale verso la radio assistenza e terminante all’intercettamento del Radiale Finale di avvicinamento.

2  Aggiungere due Strobe-Light (fari lampeggianti di elevata intensità) posizionati a lato dell’inizio pista di atterraggio.  Specialmente d’inverno, l’aeroporto è spesso nella foschia o nebbia; tali luci permettono di intravvedere più facilmente la posizione della Threshold (testata pista).

 

Speriamo che tale iniziativa abbia successo in tutt’Italia.

Giannipilota

Articolo sul Corriere della sera del 14/09/2025, pagina 32 Economia

 

 

 

 

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