DME – distance measuring equipment


Risposta ad un lettore nel numero di  JP4 del gennaio 1982, all’interno della rubrica “Due chiacchere nel cockpit”.


Il sig. R. Gianfranco di Firenze mi scri­ve: «vorrei qualche chiarimento sul DME».

Il Distance Measuring Equipment (DME) è un apparato elettronico che tra­sforma un tempo, intercorso tra l’invio di un segnale da bordo e la ricezione di una risposta dalla stazione di terra, in una di­stanza lineare.

L’insieme di una radiale VOR più una lettera DME sono sufficenti per for­mare un FIX.

Poiché l’aereo si trova ad una deter­minata quota, rispetto alla Stazione di ter­ra, la distanza, letta sullo strumento di bordo, corrisponde all’ipotenusa di un triangolo rettangolo (vedi fig. 1);

La Differenza/Errore tra la «Distan­za Reale» e la «Lettura DME» è inversa­mente proporzionale alla distanza tra aeromobile e stazione e proporzionale alla Quota dell’aereo. Volendo trasformare la Lettura DME in Distanza Reale, basterà utilizzare il Teorema di Pitagora:

Distanza Reale = radicequadrata   Lettura-DME-alla-seconda  —  Quota-alla-seconda

nella pratica non si effettua certo il calcolo, ma ci è sufficiente sapere se la lettura DME è abbastanza vicina alla distanza reale oppure no; per ottenere ciò dovrem­mo creare una tabella con le tre variabili (quota, lettura dme, distanza reale), per semplificare ho elaborato una formula usata per le letture radar:      ( altezza – 5.000 ft ) : 1000 = X

dove:

1) l’altezza è tra l’Aereo e la Stazione DME;

2) il valore X corrisponde ad una lettura DME;

3) le letture DME di valore superiore a X sono da considerare uguali alla distanza reale;

4) le letture DME in­feriori a X hanno una differenza/errore di almeno 0,5 NM.

Benché molto ridotto, esiste un «Co­no di silenzio» (sulla verticale della Sta­zione) entro il quale non vi è scambio di impulsi tra Stazione e Aereo; la lettura DME che abbiamo a bordo la otteniamo grazie ad un sistema «memory» che man­tiene costante il rateo di variazione di let­tura DME per un massimo di 10” senza adeguata ricezione.

Volando a quota costante, nell’avvicinarsi alla stazione le letture DME dimi­nuiranno; sorvolata la Stazione le letture DME aumenteranno; ciò che è interessante è che al sorvolo della stazione legge­remo la nostra altezza sulla stazione. Sap­piamo che 1 NM è uguale a 6076,103 ft., ecco che se dividiamo la nostra altezza in­dicata dall’altimetro ( è in realtà normal­mente un Livello di Volo ) per 6000 ottenia­mo, con sufficente approssimazione, la Lettura DME al momento del sorvolo della verticale, (fig. 2)

30.000 ft : 6000 = 5 NM

La portata del DME (~200 NM) equivale a quella del VOR e degli apparati radio in U-VHF, cioè ottica; saremo quindi ostacolati dalla relazione Quota- Distanza ed impediti da eventuali rilievi del terreno. (Fig. 3).

Le formule complete per conoscere co­me e dove è possibile ricevere le letture DME sono:

Onde evitare di portarsi un calcolatore IBM a bordo, potremo semplificare consi­derando la stazione al livello del mare e nessun ostacolo, ottenendo così, con sufficiente approssimazione:

La precisione operativa permette un errore massimo, pratico, nel 95% dei casi, a 200 NM di: 0,5 NM.

Alcuni tipi di apparato di bordo, ol­tre alla indicazione di lettura DME, forni­scono la ground speed ed il tempo neces­sario per giungere sulla stazione.

Per colo­ro che non hanno questi sofisticati appa­rati, sarà sufficiente calcolare quante NM sono state percorse in 1 minuto, moltipli­carle per 60, ottenendo la G.S.

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